SCIOPERI: CGIL E FILT, NO A IMPOSIZIONI, SERVIVA PARLAMENTO

Roma, 25 aprile 2018 - "Invece di apprezzare l'accordo raggiunto tra le parti sociali il presidente Passarelli e la Commissione di Garanzia hanno scelto la strada della censura e della imposizione". Vincenzo Colla, segretario confederale Cgil, e Alessandro Rocchi, Segretario generale della Filt, replicano così alle esternazioni dell'Autorità garante per il diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali. Secondo le due sigle si tratta di pronunciamenti "non conformi alla figura di garanzia della commissione" dal momento che l'Autorità ha deliberato "in maniera unilaterale" l'allungamento a 20 giorni (anziché 10) dell'intervallo di sciopero, "pensando che un semplice calcolo ragionieristico possa mettere freno ad un complicato argomento di discipline giuridiche e costituzionali". I sindacalisti assicurano perciò che la Cgil, tutta, "difenderà in tutte le sedi il diritto di sciopero" e si dicono stupiti nel dover constatare che l'attuale Commissione, di cui apprezzano il comune patrimonio di valori culturali e giuridici, "abbia scelto la strada dell'imposizione. Meglio sarebbe stato sollecitare il nuovo Parlamento ad approvare una legge sulla Rappresentanza sindacale attingendo agli accordi interconfederali già siglati, e magari, mediante preventiva sottoscrizione di un avviso comune con le parti sociali, già felicemente sperimentata in altri casi di regolamentazione".