COVID-19, AMAZON: TROPPE 2.500 PERSONE IN STABILIMENTO, UNA DIPENDENTE POSITIVA MA ASINTOMATICA

Roma, 28 marzo 2020 - "La dipendente di Amazon, di appena 35 anni, operativa presso gli impianti di Passo Corese, risultata positiva al tampone per il Coronavirus è per ora asintomatica". A riferirlo è Alessandro Antonelli di Filt Cgil Roma e Lazio. "La donna, che mancava dal posto di lavoro dal 22 marzo, giorno in cui il marito era risultato positivo, appena saputo del suo risultato ha immediatamente avvertito tutti i colleghi con i quali ha condiviso il posto di lavoro e tutte le persone con cui era entrata in contatto; lo ha fatto subito con grande senso di responsabilità " aggiunge il sindacalista. 

Massimo Pedretti di Filt Cgil dichiara: "C'è poco da imputare ad Amazon per il contagio da coronavirus della dipendente risultata positiva al tampone ma è davvero difficile gestire 2.500 dipendenti" tanto che "dopo uno sciopero della scorsa settimana perché i lavoratori non si sentivano sufficientemente al sicuro, Amazon aveva intensificato le misure di sicurezza". Il sindacalista ha anche sottolineato che "in quell'area, nei paesi limitrofi da cui arrivano i dipendenti Amazon, ci sono stati molti casi positivi al coronavirus.”

Negli stabilimenti di Amazon "si impacchettano troppi prodotti inessenziali, per questo troppi lavoratori non possono stare a casa, ad esempio ci stupisce un boom di vendite di biciclette che sia verificato di questi tempi.” Dichiarano congiuntamente Antonelli e Pedretti.

Pur comprendendo la necessità di portare avanti il commercio online, c'è difficoltà di far lavorare migliaia di persone in uno stesso stabilimento. Pedretti riferisce che "i lavoratori dello stabilimento
di Passo Corese non si erano sentiti al sicuro tanto che, pochi giorni fa, hanno chiesto e ottenuto la chiusura della mensa. Ora hanno il permesso di portare all'interno lo zainetto con il cibo e il cellulare, cosa vietatissima prima".
Da Antonelli arriva inoltre un'esortazione ai lavoratori " alla massima attenzione a mantenere la
distanza". Ma sia Antonelli che Pedretti evidenziano la difficoltà di mantenere comportamenti sicuri "nelle aree comuni degli stabilimenti come i parcheggi o i bagni".