TRASPORTI, A ROMA SERVE PROFONDO CAMBIO DI PASSO


Roma, 20 gen- (Agenzia Nova) - "L'evoluzione della pandemia ha messo duramente alla prova nella Capitale il trasporto pubblico locale, che già presentava notevoli ritardi e vulnerabilità. Per questo siamo convinti che il TPL nella nostra città abbia bisogno di un profondo cambio di passo e di un integrale rinnovamento che possa consentire alle persone di fruire di un servizio insostituibile soprattutto in un territorio così complesso e vasto come Roma. Le persone, quelle che lavorano, vivono e visitano la nostra città hanno bisogno di spostarsi e i mezzi pubblici devono offrire in completa sicurezza un servizio adeguato". Così, in una nota, Eugenio Stanziale, segretario generale della FILT CGIL di Roma e del Lazio.

"Purtroppo - continua la nota - il servizio è spesso inefficiente, le performance sono molto lontane dagli standard qualitativi non solo delle altre capitali europee ma anche di altre città italiane e l'azienda pubblica che lo gestisce presenta una forte instabilità finanziaria che rischia di non onorare il piano di rientro del debito. Tenendo presente che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede interventi per la mobilità finalizzati a favorire il miglioramento e l'accessibilità di infrastrutture e servizi per tutti i cittadini occorre agire presto. Occorrono investimenti e risorse ma anche una riforma del modello di governance nei servizi pubblici della Capitale. La mancata bigliettazione e la riduzione dei ricavi nel corso della pandemia sta mettendo alla prova la tenuta finanziaria di Atac che fatica a onorare il piano di rientro imposto dalla procedura del concordato preventivo".

"Nella nostra città riteniamo prioritario, e per questo deve essere inserito nel prossimo contratto di servizio, il passaggio da un modello di net-cost contract ad un contratto del tipo gross-cost, in cui il gestore riceve un corrispettivo dall'ente locale preventivamente concordato rispetto a una certa quantità di servizio erogato, come è stato già fatto in altre realtà urbane non proprio piccole, come Londra, Helsinki, Copenaghen, Madrid per la parte bus, e, in Italia, a Milano. Qui è il committente a gestire la politica tariffaria. Questo darebbe ad Atac maggiori certezze finanziarie e consentirebbe un rilancio con investimenti e progettualità a lungo termine", spiega ancora.

"Un nuovo modello in cui possa emergere il carattere di inclusione sociale del trasporto pubblico locale, in cui l'ente affidatario deve farsi carico dei costi del servizio nei momenti di emergenza ma anche quando fasce della popolazione sono maggiormente a rischio di esclusione dai trasporti. La nostra proposta è prevedere gratuità per gli studenti e per i pensionati e agevolazioni per chi il servizio lo usa quotidianamente per motivi di studio e nei casi di difficoltà economiche. Posizione largamente in linea con quanto promosso dall'Ue circa la promozione dell'integrazione delle problematiche dell'inclusione sociale nelle politiche di trasporto pubblico. Questo potrebbe anche liberare il committente a prevedere il giusto corrispettivo del biglietto nei casi di utilizzo sporadico e da parte di non residenti", conclude.