L'intesa raggiunta oggi al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per il rinnovo del contratto del Trasporto Pubblico Locale (TPL) rappresenta un passo significativo, poiché porta a consistenti aumenti salariali per i 110 mila lavoratori e lavoratrici del settore. Questo rinnovo, infatti, si distingue rispetto ai precedenti in quanto introduce nuove possibilità di conciliazione tra vita e lavoro, offrendo spazi per accordi di secondo livello su temi specifici, con risorse dedicate, e avviene nell'ambito della vigenza contrattuale.
Tuttavia l’accordo non si limita solo a un valore economico e contrattuale. È evidente che il meccanismo di finanziamento destinato al Fondo Nazionale Trasporti avrà ripercussioni anche nei prossimi anni. A partire dal mese di giugno, si attiverà una sede di confronto per discutere la riforma complessiva del settore, affrontando altre questioni di fondamentale importanza. Si tratta, infatti, di stabilizzare le risorse necessarie per rilanciare e riformare il TPL in Italia, affinché diventi uno degli strumenti principali per la transizione energetica, per il miglioramento della vivibilità urbana e per la riconnessione delle numerose aree del Paese che soffrono di spopolamento.
In questa prospettiva, la Filt Cgil evidenzia anche l'esigenza di superare l’anomalia di un rinnovo contrattuale che si basa su risorse pubbliche, in un settore che deve invece ambire a sviluppare una propria dimensione industriale.