LETTERA APERTA LAVORATORI ROMA METROPOLITANE

Roma, 8 marzo 2018- Dopo anni di incontri sindacali, di appuntamenti mancati con le diverse Amministrazioni capitoline che si sono succedute, e anche a seguito dell’ultimo incontro che le OO.SS. aziendali e territoriali hanno avuto con l’Amministratore Unico della società il 21 febbraio u.s., non abbiamo contezza di chiari indirizzi da parte dell’Amministrazione capitolina atti a riportare la società su un binario di solidità economica ed efficace gestione. 

Non si contano più i tentativi di approvazione dei bilanci societari 2015 e 2016, che pure erano l’obiettivo dell’Amministratore Unico nominato con Delibera n. 120 del dicembre 2016, a segnalare una crisi strutturale, iniziata già sotto la giunta Alemanno e proseguita sotto la giunta Marino, che sta portando la Società verso un percorso di fallimento.

Le principali motivazioni di questa crisi sono:
  1. pagamenti da parte di Roma Capitale che arrivano a singhiozzo e/o con ampi ritardi, o che non vengono erogati nonostante corrispondano a prestazioni effettuate e non contestate; tuttavia, l'Amministratore Unico non ha ancora comunicato una sua posizione formale netta nei confronti del socio inadempiente (Roma Capitale). Ci si domanda quanto ancora si dovrà attendere per praticare lo strumento del decreto ingiuntivo, già utilizzato con successo nel 2014 per il riconoscimento di crediti pregressi;
  2. deliberazioni di Giunta per i pagamenti dei contenziosi giudiziari su appalti chiusi o in corso, che giungono con ritardo, avendo come effetto il periodico pignoramento dei conti bancari della Società e, di conseguenza, il blocco del pagamento degli stipendi al personale;
  3. mancato aggiornamento della Convenzione con il riconoscimento di nuovi incarichi e relativi compensi, che darebbe ai lavoratori almeno qualche garanzia per l’immediato futuro. Così come comunicato dall’Amministratore Unico, nonostante le continue trattative tra Azienda e Dipartimenti comunali senza alcun coinvolgimento dei Lavoratori e dei loro rappresentanti, non sembrano esserci significativi passi in avanti;
  4. tempi e modi a noi sconosciuti di attuazione del piano di riordino delle partecipate capitoline, di cui a settembre sono state approvate le Linee guida, che comunque non hanno chiarito quale sarà il futuro dei lavoratori.

Peraltro, nell’ambito delle nuove attività di lavoro, si opera – in alcuni casi da anni – in condizioni disorganizzate e non ben definite. Nello specifico, i compiti di progettazione vengono svolti in assenza di formale incarico e ciò vale per gli ammodernamenti delle Linee A e B e perfino per le funivie e gli altri nuovi interventi inseriti nel Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, che pure rappresentano un elemento centrale della politica sulla mobilità dell’Amministrazione capitolina.

Il personale continua ad impegnarsi sui progetti sopperendo, con sacrificio e aggravio di responsabilità, anche alle fuoriuscite per pensionamenti di risorse altamente qualificate, mentre da anni gli unici provvedimenti tangibili finalizzati alla sopravvivenza dell'azienda sono stati quelli presi a carico del personale (mancato adeguamento degli stipendi al Contratto nazionale, accordi al ribasso su permessi, straordinari e festività, ecc.).

In conclusione, come lavoratori di Roma Metropolitane attendiamo una decisa svolta su tutte le questioni qui elencate, ribadendo la richiesta di coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali e richiamando alle rispettive responsabilità:
  • l’Amministratore Unico, la cui azione per la risoluzione delle problematiche aziendali è apparsa finora inefficace;
  • la Giunta comunale, che non si esprime in modo univoco ed esaustivo mediante gli atti di indirizzo e deliberativi che le competono, sui temi della mobilità di massima rilevanza come la Linea C, gli ammodernamenti e i prolungamenti delle linee A e B, nonché sulle modalità con cui portare avanti tali interventi;
  • la macchina amministrativa capitolina, i cui meccanismi spesso lenti e farraginosi possono produrre conseguenze negative sul destino di una società partecipata e quindi sulla sorte dei suoi dipendenti e sulle opere in corso.

Ci aspettiamo risposte concrete e soluzioni rapide e soddisfacenti, in assenza delle quali le Organizzazioni Sindacali si riservano di porre in essere ogni possibile azione a difesa e tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, non escludendo l’astensione da qualsiasi attività.

Auspichiamo infine che i lavoratori di Roma Metropolitane e i cittadini romani non debbano pagare il conto per la mancata risoluzione delle problematiche denunciate, che mettono a rischio sia il futuro professionale di 150 lavoratori sia la tempestiva e corretta esecuzione di opere necessarie a modernizzare e rendere maggiormente vivibile la nostra Capitale.

Le lavoratrici e i lavoratori di Roma Metropolitane

Le Rappresentanze Sindacali Aziendali Cgil-Cisl-Uil di Roma Metropolitane