Roma, 10 maggio 2019 - La lunga proroga dell’amministrazione straordinaria di Alitalia SAI, senza che nessuna decisione industriale o prospettiva di sviluppo sia stata, chiaramente e inequivocabilmente, resa nota dal Governo o da FS, rende ancora più incerto il futuro dell’Azienda e degli oltre 11.000 lavoratori e lavoratrici, che ne fanno parte.
Nulla lascia presagire, al momento, che al di là delle dichiarazioni di intenti di qualcuno, essa si chiuda senza impatto sul fronte del lavoro, in termini di esuberi di lavoratori e lavoratrici, sia dipendenti diretti della Compagnia che delle Imprese dell’indotto, e di tagli al costo del lavoro.
Al momento ci sono ancora 830 lavoratori e lavoratrici che sono in CIGS, di questi una parte a 0 ore, formalmente fuori dal lavoro da almeno due anni e ancora senza una previsione certa di rientro e di riqualificazione.
Persistono una serie di criticità legate sia al personale navigante che al personale di terra totalmente irrisolte, in quanto lo stato giuridico di amministrazione straordinaria non consente la risoluzione della maggior parte di queste, una fra tutte, ad esempio, gli scatti di anzianità. Persiste un quadro di incertezza rispetto al futuro aziendale, che sta producendo stress e disagio per tutti i lavoratori e le lavoratrici dipendenti della Compagnia.
L’incertezza delle prestazioni del Fondo di Solidarietà, che non può far attendere lunghi mesi per il riconoscimento delle erogazioni di integrazione, mettendo in difficoltà la vita delle famiglie dei lavoratori. Le nuove disposizioni normative hanno dimezzato le risorse ad esso destinate, nelle quantità e nel tempo, mentre la certezza delle prestazioni del Fondo di Solidarietà è indispensabile soprattutto in questo momento di crisi aziendale.
All’insicurezza che genera l’annuncio della crisi non può sommarsi il timore della mancanza di quei dignitosi ammortizzatori sociali che negli ultimi anni hanno consentito ai lavoratori ed alle loro famiglie di non cadere nelle condizioni di povertà e miseria.
Contro la totale assenza di soluzioni e interventi da parte del Governo per sostenere concretamente, con i fatti e non solo a parole, un’Azienda e un settore strategico per l’intera economia del Paese, un settore che vive di una costante crisi occupazionale e di impresa, ingiustificata rispetto al paradosso della costante crescita di volumi di traffico, passeggeri e cargo, sempre più lowcostizzato;
Contro la mancanza di una concreta legislazione che riordini il settore e che contrasti il dumping contrattuale imponendo, come unico minimo normativo e retributivo il Ccnl di settore, a salvaguardia dell’occupazione e dei salari e della qualità del servizio, per arginare e respingere il modello irregolare low cost.
Per sostenere il rinnovo del CCNL del Trasporto Aereo, ormai scaduto da quasi tre anni, a tutela dell’imprese e della qualità dell’occupazione, che sia stimolo e volano di una crescita sana e di qualità di Alitalia e dell’intero settore;
Per tutti questi motivi e per discuterne insieme in preparazione allo sciopero del 21 maggio p.v. per agire affinché lo sciopero abbia la più massiccia e convinta adesione da parte dei lavoratori e delle lavoratrici di Alitalia, è indetto un attivo il giorno 15 maggio dalle ore 10.00 alle ore 16.00, presso la Sala Fredda di via Buonarroti 51, a Roma. La mattina la riunione svilupperà le tematiche generali dell’intero settore e nel pomeriggio proseguirà più approfonditamente sulla vertenza Alitalia.
Vi invitiamo alla massima partecipazione.
Le Segreterie Nazionali