AUTOSTRADE: SINDACATI, PREOCCUPATI SU CONCESSIONI. SERVE CONFRONTO CON MIT

Roma, 1 luglio - “E’ necessaria e imprescindibile l’apertura di un confronto con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e con l’Autorità di regolazione dei trasporti sul comparto autostradale, allo scopo di rimettere al centro della discussione il recupero del gap infrastrutturale del paese, la qualità del servizio offerto all’utenza, la sicurezza della circolazione, il mantenimento dell’occupazione e il possibile sviluppo occupazionale per i lavoratori diretti e dell’indotto”. Lo chiedono unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Sla Cisal e Ugl esprimendo “preoccupazione per le modalità con cui si sta svolgendo il dibattito sul tema delle concessioni autostradali che, prima dell’immane tragedia del crollo del Ponte Morandi, è stato assente a livello nazionale e che, invece dopo la tragedia, ha conquistato una centralità ma in maniera fuorviante e pericolosa”.

“Alla luce delle diverse concessioni già scadute o prossime alla scadenza, con possibili cambi di società - proseguono le organizzazioni sindacali - abbiamo chiesto agli organi competenti, compresa l’Anac, di interloquire, al fine di inserire nei bandi le dovute e opportune clausole di salvaguardia occupazionale. Invece nella discussione in atto è sempre più insistente l’ipotesi di revoca di alcune concessioni o di un loro possibile spezzettamento nell’ambito di un processo di autonomia regionale differenziata, senza che nessuno si preoccupi minimamente delle ricadute sul personale interessato e della necessità di fare giusti investimenti sulle tratte per migliorarne qualità e sicurezza”.

Secondo Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Sla Cisal e Ugl, infine “si assiste ad una impostazione dell’Art che basa il nuovo sistema tariffario su recuperi di produttività obbligatori per le società concessionarie che, essendo loro stesse erogatrici di servizi e non potendo tagliare i costi di manutenzione, anche alla luce di quanto tragicamente avvenuto, potrebbero conseguirli tagliando i costi del personale, con pesanti conseguenze sia in termini occupazionali, sia in termini di servizi offerti all’utenza”.

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