EMERGENZA TRASPORTO AEREO, SI RICHIEDE URGENTE INCONTRO CON LE ISTITUZIONI

Roma, 30 Marzo 2020 - Con riferimento all’emergenza, alle dimensioni del fenomeno epidemico diffuso su tutto il territorio nazionale, dobbiamo constatare che le conseguenze derivanti dai provvedimenti di sospensione delle attività di ogni ordine e grado hanno generato una consistente crisi sull’economia del paese, sulla finanza pubblica e sui mercati finanziari, nonché sull’economia industriale della nostra Regione e in particolar modo sull’economia Regionale dei trasporti e dei Servizi.

In particolare, nel settore del trasporto aereo, pur essendo un servizio di pubblica utilità, l’operatività è oramai ai margini. Gran parte degli aeroporti italiani svolgono attività di emergenza compreso l’aeroporto di Ciampino e gli aeroporti che garantiscono un servizio commerciale di traffico civile come l’aeroporto di Fiumicino, sono sostenuti dalla unica compagnia aerea italiana rimasta sul territorio “Alitalia”.

Una situazione surreale per il trasporto aereo. Le conseguenze industriali e finanziarie per le compagnie aeree, le società di erogazioni di servizi di handlers, di catering, le società di manutenzione, dei gestori aereoportuali, dell’indotto, sono visibili e note a tutti, e il ricorso agli ammortizzatori sociali per contrastare l’emergenza è l’unico strumento per garantire l’imprese, il lavoro e i lavoratori.

L’industria del trasporto aereo è stata violentemente colpita a livello mondiale da questa emergenza, tutte le compagnie più prestigiose risultano essere letteralmente in ginocchio con perdite economiche notevolissime e nessuno, in questa fase, è in grado di prevedere quali saranno le conseguenze di sistema di una crisi perdurante che genererà cambiamenti certi.

Le misure adottate dal Governo in favore delle compagnie aeree del settore del trasporto aereo risultano essere utili ma allo stesso tempo insufficienti, perché lasciano fuori tutta la filiera del trasporto aereo, (Gestori aeroportuali, società di Handling, di Catering, società di manutenzione e dell’indotto). Molte potrebbero essere le aziende che, se non adeguatamente sostenute, non riusciranno a reggere l’impatto negativo della crisi in atto al momento del superamento della fase emergenziale.

Rispetto alla nazionalizzazione di Alitalia dovremmo essere tutti pronti a lavorare ad un progetto sistemico mettendo al centro la compagnia italiana come catalizzatore per il rilancio dell’intero settore del trasporto aereo con una società, che partendo dall’attuale perimetro, inizi a riconquistare quote di mercato e di attività.

Sarebbe fondamentale mettere in campo una adeguata strategia industriale finalizzata a riconquistare il mercato nazionale, oggi ad appannaggio delle Low Cost, rivedere il network sul mercato di lungo raggio, ridisegnare la flotta, recuperare la gestione di attività di manutenzione ad alta specializzazione come le lavorazioni degli aeromobili di lungo raggio e l’attività manutentiva dei motori e Apu, oggi risultante all’estero e un tempo confacente al progetto politico del Polo Aeronautico della Regione Lazio.

Potremmo tutti insieme rivendicare con orgoglio uno sviluppo sistemico del trasporto aereo e di Alitalia assistiamo invece impassibili al dissesto di un’azienda che con i suoi 70 anni di grande storia, e d’identità nazionale, punto di riferimento per il paese, rischia un sostanziale ridimensionamento che avrà conseguenze gravi sia in termini di competitività, sia per quanto concerne le importanti ricadute economico sociali che investiranno il nostro territorio.

Dopo il confronto con il Governo sul tema Alitalia, è emerso che la nazionalizzazione avverrà attraverso una “New Co” interamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ovvero controllata da una società a prevalente partecipazione pubblica anche indiretta.

Possiamo assolutamente condividere l’intenzione del Governo, in quanto, il trasporto aereo ed Alitalia sono assolutamente un asset strategico per il Paese Italia, la necessità di includere nella compagine azionaria anche soggetti di grande rilievo industriale e finanziario non può che essere un elemento di forza, ma ciò che non risulta ancora chiarito alle parti sociali è la trasparenza sul piano industriale e occupazionale. Elementi fondamentali per quanto sopra affermato, che non possono passare in secondo piano.

Siamo fermamente convinti del fatto che si dovrà ripartire dagli effettivi volumi di attività della compagnia antecedenti alla crisi e ricomprendere nel perimetro aziendale della nuova società, gli asset strategici del ramo aviation, manutenzione e dell’handlers, salvaguardando tutti i profili professionali esistenti in azienda per competenze e basso costo industriale.

Siamo pronti come sempre ad offrire il nostro contributo unitamente agli instancabili lavoratori e lavoratrici di Alitalia, tutto ciò per un fine comune: favorire lo sviluppo industriale del settore, della compagnia, del mercato nazionale, in favore di una plausibile crescita occupazionale tutta incentrata sulla capitalizzazione di una vera compagnia di bandiera.

Su questi presupposti si fondano le nostre intenzioni, non vogliamo credere a quanto riportato dai mass media in questi giorni e al racconto di un ridimensionamento della compagnia, che produrrebbe centinaia, migliaia di esuberi diretti e indiretti sul territorio Comunale e nella nostra Regione.

Ricordiamo, insieme ai dipendenti del settore, le rassicurazioni del precedente Ministro dello Sviluppo Economico “Di Maio” e del suo successore e di altri autorevoli esponenti politici del movimento al Governo del Paese, sul fatto che Alitalia andava (e dovrà essere) rilanciata e sostenuta con tutti i suoi dipendenti.

Riteniamo che mai come in questa fase ci sia bisogno della collaborazione di tutti, nessuno escluso, perché si lavori obiettivo comune e non possiamo permettere che interessi avulsi prevalgano sull’interesse prevalente del paese.

Siamo per questo a richiedervi un urgente incontro per i dovuti approfondimenti utili alla definizione di azioni condivise da porre immediatamente in essere e alla costituzione di una cabina di regia quale luogo di osservazione e proposta circa l’andamento della vicenda.

In attesa di un vostro riscontro

Distinti Saluti

Il Segretario Generale FILT Cgil di Roma e Lazio Eugenio Stanziale, il Segretario Generale FIT CISL Lazio Marino Masucci e il Commissario Straordinario Uiltrasporti Lazio Gian Carlo Serafini