30 GIUGNO, PRESIDIO LAVORATORI DEGLI APPALTI FERROVIARI


L'impatto del lockdown sul settore degli appalti ferroviari, ha costretto tutte le Società del settore a richiedere l'attivazione degli ammortizzatori sociali a causa della drastica riduzione dei servizi erogati dalle società Committenti facenti parte del Gruppo FSI. 

Tale situazione ha aggravato un quadro complicato di eccessiva frammentazione di lotti e gare al massimo ribasso nel quale le Organizzazioni sindacali attendo da ormai tre anni il decreto di emanazione delle tabelle di costo del lavoro, da parte del Ministero del Lavoro per le finalità di cui all'art. 23 comma 16 del D. lgs n. 50/2016. A rendere lo scenario ancora più critico sono state le modifiche introdotte dal DL 34/2020 (Rilancio) al DL 18/2020 (Cura Italia), che avrebbero dovuto assicurare i pagamenti ai lavoratori entro un mese e mezzo dalle richieste inoltrate dalle Società, prevedendo la possibilità per il datore di lavoro di imprese plurilocalizzate di anticipazione delle integrazioni salariali, circostanza alquanto improbabile per mancanza di liquidità.

I tempi di erogazione dell'intero ammontare della prestazione, ovvero l'anticipazione da parte dell'INPS calcolata sul 40% delle ore autorizzate nell'intero periodo, non garantiscono soprattutto le famiglie monoreddito, esponendo i lavoratori a richiedere prestiti per raggiungere il fine mese e non sempre concessi.

A distanza di tre mesi, solo una piccola parte dei lavoratori del comparto ha ricevuto un sostegno al reddito, anticipato dall'azienda, mentre invece la maggior parte degli oltre 7000 lavoratori, sono ancora in attesa della cassa integrazione da parte dell'INPS, che ad oggi, non ha ancora provveduto ad rogare il dovuto ai lavoratori, per il loro sostegno e delle loro famiglie.




Per la difesa del Lavoratore e per richiedere l'erogazione in tempi certi e rapidi delle prestazioni di sostegno al reddito i lavoratori degli appalti ferroviari delle aziende degli appalti FS operanti nel Lazio si ritroveranno nel piazzale di fronte la Direzione Generale dell'Inps, Via Ciro il Grande, 21 per manifestare il prolungato disagio economico.