SCIOPERO NAZIONALE DEL PERSONALE CONCESSIONARIE AUTOSTRADALI

“Sciopero nazionale di 4 ore del personale, anche stagionale, delle concessionarie autostradali, domenica 9 agosto e lunedì 10 agosto che interesserà nella prima giornata gli addetti all’esazione ai caselli e nella seconda giornata il personale tecnico amministrativo”. A proclamare la protesta sono Filt Cgil, Uiltrasporti, Sla Cisal e Ugl Viabilità Logistica “a seguito delle relazioni sindacali critiche ed in alcuni casi addirittura inesistenti con le associazioni datoriali Fise Acap e Federreti e con le dirigenze aziendali dei concessionari, che rischiano di mettere a repentaglio la tenuta del contrattonazionale”.


“Dalle 2 alle 6, dalle 10 alle 14 e dalle 18 alle 22 di domenica 9 - riferiscono Filt Cgil, Uiltrasporti, Sla Cisal e Ugl Viabilità e Logistica - si fermeranno il personale turnista, compresi gli addetti all’esazione ai caselli e non sottoposto alla regolamentazione dello sciopero. Stop al personale tecnico e amministrativo, compresi gli addetti ai servizi commerciali, le ultime 4 ore del proprio turno di lunedì 10 agosto. Dallo sciopero resta escluso tutto il personale sottoposto alla legge sullo sciopero ed alla regolamentazione provvisoria del settore, compresi gli addetti alla sicurezza della circolazione”.

“In occasione dello sciopero - sottolineano le organizzazioni sindacali - sarà importante porre in essere tutte le azioni utili, come l’apertura dei varchi autostradali, compresi quelli degli operatori in sciopero, per agevolare la massima fluidità di passaggio degli automobilisti in uscita dai caselli, assicurando ogni possibile tutela degli utenti e la sicurezza della circolazione, evitando anche indebiti maggior profitti indirizzando, come da comportamenti ormai consolidati da parte dei concessionari, l’utenza verso le uscite con pagamento automatico o telepass”.

“Alla base della protesta - spiegano infine le organizzazioni sindacali - il ricorso eccessivo alla cassa integrazione, anche dopo la fine del lockdown, e le modifiche unilaterali a orari e turni di lavoro rispetto alle previsioni del contratto nazionale, che in alcune concessioni hanno avuto conseguenze sul servizio agli utenti per il mancato rispetto delle norme del Ministero dei Trasporti sui presidi minimi dei caselli. Una situazione aggravata dall’emergenza pandemia che ha penalizzato occupazione e redditi del settore, dall’incertezza per l’assegnazione delle concessioni scadute e dalla situazione di Aspi, ancora da chiarire su vari aspetti tra i quali il lavoro”.