Roma, 12 ottobre 2020 - I sindacati chiedono l'intervento del prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, su quei settori della vita cittadina che rischiano di fare alzare ulteriormente la curva del contagio per Covid 19, in particolare i trasporti ma non solo.
I segretari regionali e di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno mandato una lettera al rappresentante territoriale di governo (indirizzata per conoscenza anche alla sindaca Raggi e al presidente della Regione Zingaretti) sottolineando "la nostra preoccupazione circa il mancato rispetto del necessario distanziamento sui mezzi pubblici, sia su strada che su rotaie, in tutta la regione. Riceviamo giornalmente decine di segnalazioni che riguardano l'eccessivo affollamento sugli autobus circolanti a Roma e sui treni che trasportano i pendolari verso la Capitale.
Il rischio di un'incidenza negativa sulla salute dei lavoratori e dei cittadini e' alto ed e' necessario mettere in campo le opportune contromisure". I sette firmatari della lettera hanno evidenziato al prefetto che "gia' da tempo abbiamo chiesto che si incrementi l'offerta di mezzi pubblici per garantire ai pendolari condizioni di trasporto più agevoli, più sicure e in linea con le ordinanze emanate per riorganizzare il settore in funzione delle misure anti contagio".
Nel frattempo "riteniamo di fondamentale importanza ripensare l'organizzazione dei servizi e i tempi di vita della città, agendo in sinergia con tutte le istituzioni e i soggetti pubblici e privati, con interventi sul lavoro agile e la rimodulazione degli orari di lavoro e di apertura degli esercizi commerciali, allo scopo di rendere gli spostamenti dei cittadini compatibili con l'offerta del servizio".
"Lo scenario che abbiamo di fronte- hanno concluso i sindacati- e' delicatissimo e a nostro parere richiede il coinvolgimento delle parti sociali per trovare soluzioni che garantiscano la salvaguardia della salute di tutti e che, visto anche l'aumento dei casi nella Capitale, evitino ulteriori elementi restrittivi per la cittadinanza, con conseguenze gravi per i lavoratori e per l'intera collettività".