LAVORATORI TUNDO DEL TRASPORTO DEI DISABILI ANCORA SENZA STIPENDIO, SCIOPERO IN PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO


Roma, 5 novembre 2020 - Si sta svolgendo questa mattina, in piazza del Campidoglio, lo sciopero dei lavoratori della Tundo, l'azienda che si occupa del trasporto dei disabili per il Comune di Roma. 

"In otto mesi, tra cassa integrazione e stipendio, ho percepito neanche 1.500 euro, il Comune ci aiuti, non so più come sfamare la mia famiglia e mi sono indebitato con chiunque", dichiara un lavoratore della Tundo.

"La società si occupa del trasporto dei disabili per il Comune ma a una parte del personale non ha pagato gli stipendi di giugno, luglio e agosto né la 14esima e nessuno degli oltre 250 lavoratori ha ricevuto la paga di settembre, neanche i circa 230 che hanno ripreso l'attività con la riapertura delle scuole." spiega Alessandro Farina Filt Cgil di Rieti, Roma Est e Valle dell’Aniene che prosegue "Lo sciopero di oggi sarà un modo per protestare anche per "l'assenza della sanificazione dei pulmini e il mancato rispetto dei protocolli previsti dalla normativa anti Covid".

"Portiamo persone disabili, fragili, li mettiamo sui nostri pulmini che non vengono sanificati. L'azienda ultimamente ha comprato una bombola di ozono, ma sono più di 300 pulmini e quello che uso io non è mai stato sanificato", denuncia un altro lavoratore: "Se io mi ammalo la mia famiglia finisce per strada, noi autisti siamo terrorizzati sia per questo sia perché in altre città d'Italia Tundo sta licenziando. Io devo comprare i libri ai miei figli e pagare una buona connessione internet perché altrimenti non possono seguire le lezioni. Sembra cosa da poco, per me è un lusso e se non ci pagano gli stipendi io non so più come fare".

La situazione purtroppo si trova in una fase di impasse, in quanto la Tundo ha ceduto ad un'altra società, la Atlas, parte dei crediti e quest'ultima, a sua volta, vuole i soldi dal dipartimento educativo per i servizi svolti nel trasporto scolastico, ma il dipartimento educativo ha già pagato il suo credito alla Tundo (circa un milione di euro) e non intende pagarlo nuovamente.

Il contenzioso in corso e il momento di stallo però non sono assolutamente scusanti per lasciare i lavoratori senza stipendi e risposte concrete sul proprio futuro.