Altissima adesione al secondo sciopero nazionale, che si è svolto il 10 novembre, del personale dipendente delle aziende che operano negli appalti ferroviari del Gruppo Fs italiane. Sciopero proclamato unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Salpas Orsa sottolineando che “nulla è cambiato nonostante lo sciopero del 27 settembre, le aziende e le committenti si sono dimostrate sorde alle nostre richieste per l’adeguamento economico del buono pasto e per questo ci troviamo costretti a continuare la protesta".
“Nelle oltre 60 aziende che operano negli appalti ferroviari - spiegano le organizzazioni sindacali - la stragrande maggioranza, per non dire le totalità, ad oggi, riconoscono buoni pasto del valore di 5,20 euro. Alla luce della grave crisi economica, dovuta alla crescita smisurata dell’inflazione che erode inesorabilmente il potere d’acquisto di tutti i cittadini e quindi anche delle lavoratici e dei lavoratori non è più procrastinabile l’adeguamento economico del buono pasto”.
“Per queste ragioni - sottolineano le organizzazioni sindacali - le lavoratrici e i lavoratori degli appalti ferroviari, impiegati nella pulizia di treni e stazioni, nella ristorazione a bordo treno, nell’accompagnamento sui treni notte e nelle attività di piccola manutenzione si sono fermati per l'intero turno di lavoro”.
“Dopo questa seconda azione di protesta con alta adesione non è più rinviabile l’adeguamento economico del buono pasto.” concludono Filt Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl ferrovieri, Fast Confsal e Salpas Orsa.