Roma 25 giugno 2025 - Nella giornata di ieri nel piazzale della centralissima Stazione Tiburtina, un uomo in evidente stato di alterazione psicofisica, ha cercato di aggredire con un martello un autista ATAC che non ha potuto espletare la sua corsa, con ulteriore danno per la cittadinanza.
Fermato dai carabinieri, l’uomo è stato trovato in possesso anche di un coltello serramanico e per poco non si è sfiorata la tragedia. L’episodio si è consumato in pieno giorno, sotto gli occhi impotenti dei passeggeri ed è l’ennesimo caso di violenza che si consuma nei mezzi pubblici della Capitale.
Ma ciò che rende tutto ancora più grave è il silenzio delle istituzioni. Lo scorso anno è stato firmato presso la Prefettura di Roma un protocollo sulla sicurezza nei trasporti sottoscritto, oltre che dalle OO.SS. scriventi, dal Sindaco di Roma, dal Presidente della Regione Lazio, da Atac e da Cotral, con grande enfasi mediatica; lo stesso purtroppo giace ancora senza una corretta applicazione. Doveva essere un punto di svolta: pattuglie a bordo, telecamere funzionanti, formazione per il personale. Invece non è mai stato convocato quel tavolo tecnico che avrebbe dovuto renderlo operativo.
Senza quel tavolo, senza un piano concreto, senza misure vere, il protocollo resta carta straccia. E intanto gli autisti e il personale di front line, continuano a lavorare in prima linea, esposti alla rabbia, alla frustrazione e alla violenza di una città che sembra non proteggerli.
Siamo ancora una volta a ribadire quanto sia inaccettabile che un lavoratore debba temere per la propria incolumità mentre svolge un servizio pubblico essenziale. Il Comune di Roma ha il dovere morale e istituzionale di passare dalle parole ai fatti. Non servono più firme sotto documenti inutili, servono azioni. Serve responsabilità. Serve sicurezza. Serve rispetto.
Filt Cgil - Fit Cisl – Uil Trasporti – Ugl FNA