Roma, 12 luglio 2017. In data 11 luglio, si è tenuto l’incontro con l’Azienda sul tema della riqualificazione del
personale in cassa integrazione straordinaria, finalizzato a creare opportunità di ricollocazione per
tutti dipendenti interessati, con una priorità al personale coinvolto in cassa integrazione a zero ore e
a quello che sconta un importante numero di giornate di CIGS, seppur su altre mansioni.
Argomento di sostanza e di notevole importanza, visto soprattutto i circa 300 lavoratori che,
da un giorno ad un altro, si sono ritrovati in cassa integrazione a zero ore, sulla base di una
riorganizzazione aziendale, decisa unilateralmente dalla Società, i cui risultati e incongruenze si
rilevano di giorno in giorno sempre più in modo evidente.
Le scriventi organizzazioni sindacali non hanno raggiunto l’accordo al ministero del lavoro
sulla CIGS, in quanto, nella fase dell’esame congiunto, hanno ritenuto impraticabile la
riorganizzazione del lavoro e iniquo il processo di valutazione aziendale, che vedeva spesso
all’interno dello stesso reparto con una minuziosa selezione certosina dividere i lavoratori tra zero
ore e rotazione, oppure macro selezioni di chiusura di interi reparti strategici, come IT e parti
sostanziali del Commerciale, Ground, Maintenance, amministrativi e scali periferici.
Nonostante il mancato accordo e la miopia dell’imperituro management aziendale, almeno
quello residuale al commissariamento, le scriventi OO.SS. attraverso l’utilizzo di specifici progetti
formativi, pensavano di avere qualche possibilità di far ricollocare inizialmente e con priorità
assoluta il personale coinvolto in cassa integrazione a zero ore e poi successivamente anche quello a
rotazione, attraverso piani di riqualificazione, con una piena condivisione, coinvolgimento e
trasparenza da sottoscrivere tra le parti, ma anche qui l’azienda ha deluso le aspettative,
ripresentandosi con schemi vetusti di Job posting, selezione con criteri oggettivi discutibili, ma
anche discrezionali, numeri di ricollocazione irrisori e limitati su Fiumicino (30 OUA, 5 addetti ai
trasporti di linea, 10 rampisti, 50 addetti di scalo), lasciando fuori, al momento, tutti i restanti
lavoratori in cassa integrazione e quelli siti in periferia, se non disponibili ad un rapido
trasferimento.
Uno specifico progetto di formazione finalizzata a certificazione europea, ancora non ben
definita, è invece la risposta inadeguata dell’Azienda alla questione dei lavoratori in cigs a zero ore
dell’Information Technology.
Niente di nuovo sotto il sole, tranne che il mondo, compreso quello sindacale decide di non
starci più! Si rivendica per il prossimo incontro la disponibilità dell’azienda a un confronto articolato
su un progetto formativo credibile volto a ricollocazioni realizzabili e reali, in particolar modo per i
lavoratori maggiormente in difficoltà in questo momento.
In assenza di quanto ciò, le scriventi Organizzazioni Sindacali non saranno disponibili a
condividere nessun piano fittizio che al momento risulta essere privo di significato rispetto alle reali
esigenze rappresentate, non dignitoso e ideato per soddisfare non si sa bene chi e cosa.
I Dipartimenti Nazionali
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