Si parla da troppo tempo dei rider di food delivery ma non si agisce per migliorare loro condizioni di lavoro. Noi diciamo stop al cottimo e stop allo sfruttamento!
Un lavoro sottopagato, senza orari concordati, privo di garanzie per la salute e la sicurezza, non è un lavoro che può circolare liberamente per le strade del nostro Paese. Un lavoro che si connette con le app ma che non gode di diritti non è un lavoro moderno.
Abbiamo messo al centro della nostra azione sindacale questo tema. Le richieste di aprire trattative si alternano a scioperi e mobilitazioni. La Cgil è in campo, assieme a Cisl e Uil, con le sue proposte e le sue iniziative.
I riders devono rientrare dentro le tutele previste dai contratti collettivi nazionali.
Per noi è chiarissimo che queste prestazioni, per le quali la “piattaforma” determina luogo, tempo e modalità di esecuzione dell’attività lavorativa, sono lavoro dipendente.
È ora che in questo paese tutto il lavoro e tutte le lavoratrici ed i lavoratori possano contare sugli stessi diritti e le stesse protezioni sociali.
Chiediamo:
• una retribuzione equa, prendendo a riferimento quanto previsto nei contratti
collettivi nazionali di lavoro, a partire da quello della logistica;
• diritti su salute e sicurezza sul lavoro;
• diritti previdenziali;
• tutele normative;
• diritto al riposo, alle ferie, al tfr ed alle mensilità aggiuntive;
• diritto alla disconnessione
• abolizione del sistema di ranking reputazionale;
• diritti sindacali;
• rimborsi spese per utilizzo mezzi propri.
Sei un rider? Contattaci per organizzare insieme la mobilitazione e dare forza alle nostre proposte. Costruiamo insieme il futuro per i riders!