ROMA CITTÀ REGIONE: UNA NUOVA IDEA DI MOBILITÀ PER UNA REGIONE CAPITALE

La città di Roma non si chiude nel raccordo anulare; influisce in un’area più vasta, possiamo parlare di city region. C’è bisogno di un assetto istituzionale completamente differente rispetto a quello attuale. Roma non è la sua area metropolitana, ma si estende su quasi tutta la regione. Chiediamo l’istituzione di una città regione che sia in grado di competere efficacemente con le altre grandi metropoli europee.

Roma deve avere competenze e risorse proprie. Riprogettare la città è la nostra ambizione. Le caratteristiche urbanistiche di Roma ed insieme il ruolo istituzionale, culturale e religioso della città, l’hanno da sempre resa polo catalizzatore di milioni di movimenti, contribuendo a rendere sempre più complesso il sistema della mobilità. Le dinamiche abitative e gli spostamenti intra regionali degli abitanti hanno determinato una concentrazione residenziale nelle aree periferiche della città metropolitana, dando vita ad un continuum urbanistico tra la città all’interno del raccordo e la provincia.

Il Lazio si caratterizza anche per una particolare distribuzione dei flussi di mobilità, infatti la domanda di trasporto che parte dalla periferia della regione (spesso anche da fuori regione) e quasi completamente orientata verso Roma. Man mano che ci spostiamo dall’esterno all’interno della regione, questa domanda cresce ed insieme ad essa cresce il livello di congestione e dunque la difficoltà di penetrazione in fascia di punta.

La transizione verso una economia dei servizi - vocazione naturale della città, accanto a quella turistica - la concentrazione dei luoghi di lavoro nella città consolidata, l’aumento della popolazione e le dinamiche del valore degli immobili residenziali - che a Roma hanno una storia speculativa senza pari nel paese - hanno determinato delle condizioni particolari, in merito alle quali diverse amministrazioni hanno tentato di offrire soluzioni, di solito caratterizzate però da interventi specifici e avulsi da una visione di sistema, senza quasi mai definire un progetto complessivo della mobilità cittadina.

L’obiettivo di questo lavoro delle Segreterie Regionali di Roma e del Lazio Filt Cgil e Cgil, e proprio quello di proporre al dibattito asfittico della politica nel nostro territorio, una visione della mobilità cittadina ed in particolare del trasporto pubblico locale, costruita a partire da riflessioni ed analisi di quei fattori che determinano le attuali criticità della mobilità di merci e persone nella nostra regione.

GLI INDICATORI PRESI IN CONSIDERAZIONE PER COSTRUIRE LA NOSTRA PROPOSTA SONO I SEGUENTI:

  1. I dati demografici;
  2. La domanda di mobilità
  3. Le fonti di finanziamento del tpl
  4. La normativa sul tpl
LA NOSTRA PROPOSTA

La nostra proposta è quella di rivoluzionare questa modalità di trasporto attraverso importanti investimenti sul ferro e sul trasporto a corsie chiuse (BRT). Questo modello consente di spostare grandi quantità di persone su infrastrutture dedicate, aumentando così l’efficienza del servizio e garantendo la sostenibilità ambientale. Anche dal punto di vista occupazionale, questo cambio di paradigma trasportistico permetterà di incrementare la qualità e la quantità dell’occupazione, l’offerta del servizio ai cittadini e la certezza dei tempi di viaggio attraverso l’utilizzo intensivo delle nuove tecnologie, più performanti in termini di offerta di tpl e decisamente meno impattanti dal punto di vista ambientale e dell’organizzazione della mobilità urbana.

Scegliere di approcciare questa “rivoluzione dei trasporti” vuol dire affrontare un programma a lungo termine, la cui responsabilità attuativa deve essere incardinata dentro una riforma istituzionale ed organizzativa di cui Roma, in particolare, non può più fare a meno. Dentro una visione organica della mobilità del Lazio, immaginiamo la mobilità collettiva su ferro come l’ossatura portante del sistema. Le arterie e le vene di questo corpo regionale saranno rappresentate dalla mobilità su gomma di lunga percorrenza la cui caratteristica principale dovrà essere la velocità commerciale ed infine il sistema della piccola circolazione, quello capillare, sarà il trasporto collettivo dei comuni e dei municipi, gestito direttamente dalle singole unità territoriali con procedure di affidamento autonome secondo quanto prescritto dalle norme e con l’obiettivo specifico di svolgere attività di adduzione al ferro ed alla gomma veloce di lunga percorrenza.

LE AZIONI DA INTRAPRENDERE PER REALIZZARE LA PROPOSTA INFRASTRUTTURALE

a) Piano di investimenti per la mobilità sostenibile;
b) Logica del trasporto di lunga percorrenza e trasporto di adduzione;
c) BRT (Bus Rapid Transit);
d) Programmazione integrata, sostenibilità economica e specializzazione del lavoro.

GLI STRUMENTI PER RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO

a) Agenzia unica regionale
b) Azienda unica per la gestione del trasporto pubblico locale della regione Lazio e del comune di Roma;
c) Una integrazione tariffaria completa;
d) Accesso gratuito al trasporto pubblico locale per gli studenti di ogni grado;
e) Una norma nazionale che disciplini e tuteli il trasporto pubblico locale della regione Lazio e di Roma;
f) Revisione della rete di superficie;
g) Stazione Unica Appaltante per le infrastrutture della mobilità;
h) Clausola sociale negli appalti sulla mobilità.