FERMARE LE PRODUZIONI NON ESSENZIALI E TUTELARE LA SALUTE DEI LAVORATORI

Roma, 23 marzo 2020 - Leggendo il DPCM del 22 Marzo si misura una distanza importante tra gli annunci fatti, rispetto alla necessità di bloccare tutto quello che non è necessario al Paese, e i provvedimenti messi in campo.

Sono evidenti le pressioni esercitate dalle controparti che stanno dimostrando in questi giorni una impostazione non adeguata al dramma che l’Italia sta vivendo. Rimangono attivi troppi settori produttivi non necessariamente indispensabili al Paese. Vanno ridotti e come Cgil Cisl e Uil stiamo sostenendo, anche con la mobilitazione, la chiusura di quelle attività compiendo finalmente scelte chiare in favore della salute dei lavoratori e dei cittadini. Per quanto riguarda il settore dei trasporti:
  1. Rimane attivo il trasporto delle merci funzionali alle produzioni e al commercio dei beni essenziali;
  2. Rimangono confermati i trasporti di prodotti per igienizzazione e sanificazione, presidi medici, medicinali, alimentari, tecnologia sanitaria ed agricoltura anche con consegne a domicilio purché nel rispetto delle misure di protezione previste. Una prima vittoria di FILT FIT e UILT perché per la prima volta si accetta una selezione delle merci di prima necessità, che chiediamo dall’inizio della crisi.
Per quello che ci riguarda va segnalata ai Prefetti qualunque lavorazione NON legata al trasporto di beni essenziali, anche sostenendo eventuali azioni di lotta di RSA ed RSU.

Allo stesso tempo confermiamo che laddove NON ci fossero le condizioni di sicurezza, fissate dalle recenti linee guida sottoscritte dalle parti sociali al Mit e così come prevede il Protocollo sul contenimento della diffusione del virus, si dovranno ridurre le attività, dando priorità alle merci essenziali per l’interesse del Paese, o sospenderle attivando gli ammortizzatori sociali. I soggetti titolati alla verifica di tali condizioni sono RLS ed RSA/RSU. Anche in questo caso sosterremo le azioni di lotta a livello Aziendale che dovessero determinarsi su questo obbiettivo.

Infine chiederemo un confronto con il Mit per chiedere garanzie sull’applicazione puntuale di quanto previsto nel DPCM sul piano del trasporto delle merci e per richiedere gli interventi strutturali di cui i nostri settori hanno necessità e che dovranno essere inseriti nei prossimi provvedimenti legislativi. Solo cosi sarà possibile affrontare quella che si prevede essere una crisi la cui conclusione non è ancora definita.

Le Segreterie Nazionali