Roma, 3 aprile 2020 - “Utilizzati tutti gli strumenti in nostro possesso per non ricorrere a Fondo di solidarietà: da smartworking a utilizzo di ferie pregresse. Risultato non scontato. Per Atac intervengano istituzioni”
“Abbiamo firmato insieme a Cotral un accordo molto importante e non scontato: nonostante il totale crollo dei ricavi da bigliettazione, l’azienda non farà ricorso al Fondo di solidarietà per i dipendenti. Mentre stiamo assistendo al ricorso agli ammortizzatori sociali da parte della maggior parte delle società pubbliche e private del Trasporto, Cotral si evidenzia come una delle poche realtà in Italia nell’ambito del trasporto extraurbano che non farà utilizzo della cassa integrazione per i dipendenti. Resta invece la preoccupazione per i lavoratori di Atac: continuiamo a chiedere, senza stancarci, uno sforzo straordinario per andare incontro all’azienda in concordato preventivo, e fare in modo che i lavoratori non siano in cig”.
É quanto si legge in una nota congiunta dei responsabili del Tpl, Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Ugl e Lazio, in cui si aggiunge che “l’obiettivo raggiunto con Cotral poggia sulla solidità di un’azienda che fino a pochi anni fa era sull’orlo del fallimento, ma che con il sacrificio dei lavoratori e con una concertazione costruttiva tra i vertici societari e le organizzazioni sindacali firmatarie, adesso è in grado di scongiurare il ricorso agli ammortizzatori sociali. Nello specifico, l’accesso al Fondo bilaterale di solidarietà è stato scongiurato grazie all’utilizzo di tutti gli strumenti in nostro possesso: dallo smartworking alla riconversione ad altra mansione del personale che temporaneamente ha sospeso l’attività, dalla fruizione delle ferie pregresse al ricorso al part-time volontario, fino a un intervento sulla flessibilità oraria. L’intesa prevede inoltre l’estensione della polizza assicurativa, già prevista per i dipendenti che contraggono il Covid, anche a tutti i loro i familiari”.
“Purtroppo – concludono i sindacalisti - anche Atac era sulla via del risanamento, ma non ha ancora la liquidità per colmare il ‘gap’ reddituale dei lavoratori in cig: è per questo che richiediamo un intervento urgente strutturato alle istituzioni.