TPL REGIONALE, EVITARE TRACOLLO CON URGENTE PIANO ECONOMICO PER IL FUTURO

Il trasporto pubblico locale è stato duramente colpito dall’emergenza Covid-19 e i nefasti effetti sulle aziende coinvolte necessitano di una immediata ricognizione dello stato attuale e delle prospettive future allo scopo di preparare in tempo una ripresa dell'intero settore.

Attualmente stiamo assistendo ad una drammatica riduzione della domanda di trasporto, che, nella Capitale, risiede non solo sul massiccio pendolarismo regionale ma anche su una mobilità turistica significativa, volano per la fruizione del vasto patrimonio culturale del territorio.

Lo scenario che si profila è di grande incertezza per le aziende che gestiscono i servizi di Tpl e per la loro tenuta finanziaria. Si stima che solo Atac abbia registrato una riduzione del 90% delle obliterazioni dei titoli di viaggio che corrisponde a una perdita complessiva di circa un terzo del fatturato dei ricavi. Un grave colpo per l'Azienda capitolina che, per la tipologia del contratto di servizio, net-cost, è titolare dei ricavi provenienti dalla vendita dei titoli di viaggio. Di conseguenza, la sensibile riduzione del servizio offerto alla cittadinanza, attuata secondo quanto stabilito da ordinanze ministeriali e regionali, e la scomparsa del flusso turistico stanno avendo un impatto devastante sulla tenuta delle già compromesse casse di Atac.

Per questo le scriventi Organizzazioni Sindacali, a tutti i livelli, hanno da subito attivato tavoli di confronto con i vari enti istituzionali finalizzati a ricercare soluzioni condivise ed attuare immediati interventi volti ad evitare il tracollo di un settore ad alta rilevanza strategico/sociale.

Occorrono, tuttavia, provvedimenti urgenti da adottare mirati ad un sostegno finanziario dell’Azienda ovvero alla certezza del riconoscimento delle ingenti perdete per mancati ricavi da traffico.

È importante la disponibilità immediata di risorse che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha comunicato di aver reso disponibili alle Regioni con l'erogazione della prima tranche dell’80% del Fondo Nazionale TPL 2020 a scopo di anticipazione del pagamento dei corrispettivi di marzo ed aprire. Ma si tratta di anticipi di liquidità che rappresentano provvedimenti che tutelano nell’immediatezza i lavoratori e le aziende ma non sono risolutivi del problema creatosi.

A questo punto, ognuno deve fare la propria parte, nell'ambito delle proprie competenze. Riteniamo che un ruolo fondamentale debba essere svolto dal Comune di Roma che, forte di una chiara strategia, sia in grado di individuare strumenti, da attivarsi per garantire finanziamenti straordinari e strutturati da destinare al settore. Occorrono provvedimenti concreti e strutturali diretti alla copertura finanziaria dei mancati ricavi, flussi straordinari per salvaguardare la tenuta finanziaria del bilancio aziendale e per integrare le retribuzioni del personale che, con il ricorso agli ammortizzatori sociali, hanno subito riduzioni.

Solo a queste condizioni si può continuare a garantire un servizio di trasporto pubblico alla cittadinanza senza dover ricorrere a provvedimenti di rimodulazione dei servizi, interventi sulle tariffe e, soprattutto, senza incidere sulla qualità e sulla tenuta occupazionale del settore.

Nonostante ciò, non riusciamo a comprendere né tantomeno a condividere la posizione dell’Amministrazione comunale che a tutt’oggi non si è resa disponibile ad un incontro, già diverse volte sollecitato, per chiarire quali azioni si stiano predisponendo per evitare di compromettere la stabilità aziendale ottenuta con i sacrifici dei lavoratori e delle lavoratrici in questa fase delicata del concordato fallimentare.

Le lavoratrici e lavoratori hanno fatto e continueranno a fare il proprio dovere garantendo un servizio essenziale per tutta la collettività; ci aspettiamo altrettanta responsabilità e concretezza da parte della Proprietà.