Roma, 23 novembre 2020 – Questa mattina la Metro C è rimasta chiusa circa 5 ore per indisponibilità del personale. In sostituzione Atac ha messo a disposizione navette bus che chiaramente sono state prese d'assalto provocando calca e assembramenti.
"Da quello che ci risulta stamattina erano meno di dieci le assenza del personale della metro C. L'anomalia non è che ci siano 5 o 6 quarantene in più, ma come mai una metro così importante chiude con 5 o 6 dipendenti assenti". A dirlo il Segretario di Filt Cgil Roma e Lazio Daniele Fuligni. "Questo perché c'è una carenza cronica di organico - aggiunge - e perché la linea viene gestita come se si fosse sempre in emergenza anche nell'ordinarietà, in questo momento su 12mila dipendenti Atac ce ne sono circa 500 in quarantena, tra i positivi e quelli in isolamento".
È inaccettabile che in una metropoli come Roma si fermi un'intera linea della metropolitana per carenza di personale.
“Da quando è stata aperta la stazione di San Giovanni i volumi dei passeggeri sono più che raddoppiati - spiega Fuligni - . L'organico è al limite e, al netto di quanto accaduto oggi, già altre tre volte negli ultimi mesi si è rischiato di non aprire. Le stazioni con presidio obbligatorio della linea sono 12 e i lavoratori svolgono tre mansioni in una: dirigenti centrali del traffico, capi stazione e addetti di stazione. Con i numeri del personale che ci sono attualmente si è sempre sul filo del rasoio.
Dunque è fondamentale che venga regolamentata la figura di chi lavora in questa metro e che il personale sia sufficiente: a dimostrazione del sottodimensionamento il fatto che si sforino costantemente le 39 ore settimanali previste da contratto.
