Roma, 1 febbraio 2021 – Fino alla fine del 2019, Fiumicino e Ciampino hanno assistito a un transito record di passeggeri, di 49,4 milioni di persone: adesso, con un calo del 70% del traffico, gli aeroporti sono allo stremo, così come i 40mila lavoratori della comunità aeroportuale di Roma e del Lazio.
"Domani si terrà un incontro con la Regione, nel corso della quale presenteremo le nostre proposte di sostegno attivo per il comparto, e per il lavoro migliaia di famiglie il cui futuro ad oggi è opaco e incerto. Serve una tempestiva azione comune di rilancio”. Così in un comunicato i Segretari Generali della Filt-Cgil di Roma e Lazio, della Fit-Cisl del Lazio e della Uil Trasporti Lazio, Eugenio Stanziale, Marino Masucci e Maurizio Lago.
Che proseguono “fatta eccezione per il settore cargo, che rispetto a quello passeggeri riesce a tenere, il quadro e’ attualmente drammatico, e riguarda sia i dipendenti diretti che l’indotto: se non si interviene con efficacia, lo sblocco dei licenziamenti può rappresentare un dramma sociale a orologeria.”
“Troppi lavoratori, ad oggi, sono alle prese con i ritardi nell’erogazione degli ammortizzatori e con aziende in crisi, che pianificano potenziali dismissioni. A ciò si aggiunge l’insostenibile situazione riguardante i 4mila stagionali del comparto, occupati in particolare nei servizi di imbarco, assistenza ai passeggeri e check-in: sono stati inseriti in qualche forma di sostegno al reddito soltanto a fine maggio 2020, e circa la metà è ancora esclusa da qualsiasi forma di supporto, fatta eccezione per la Naspi in esaurimento.”
“Non si può pensare di abbandonare a se stesso il comparto- concludono i sindacalisti- il drammatico ‘anno zero’ che lo ha investito, in tutto il mondo, può e deve rappresentare l’occasione per un riposizionamento internazionale degli asset territoriali e italiani, e non la resa a piani miopi e di riduzione. Confidiamo nel fatto che l’azione congiunta di parti sociali e istituzioni possa portare risultati concreti”.