ATAC, SINDACATI: CHIEDIAMO ASSUNZIONI STABILI, LUNEDÌ IN PIAZZA


Roma, 3 luglio 2021 - "Ancora una volta la Giunta Capitolina tenta di scaricare le responsabilità politiche, che è incapace di assumersi, sulle Organizzazioni Sindacali. L'assessore Calabrese, forse vittima di un colpo di calore estivo, scarica su Cgil, Cisl Uil la propria incapacità politica di determinare l'assunzione dei circa 200 lavoratori, da 24 mesi con contratto a tempo determinato, che, in Atac, sono necessari per garantire il servizio della mobilità pubblica alla cittadinanza". Così in una nota Cgil Roma Lazio, Cisl Roma Rieti, Uil Lazio, Filt Cgil Roma Lazio, Fit Cisl Lazio, Uil Trasporti Roma Lazio.

"Le Federazioni di categoria - si legge - hanno già sottoscritto un accordo in cui si definiva la stabilizzazione dei lavoratori dopo i due anni e chiedere, oggi, di firmare una deroga per prolungare questi contratti, senza un impegno concreto da parte della Sindaca a stabilizzarli, significa prolungare un'ingiustificata precarietà che non garantisce, per primi, i lavoratori che non sarebbero nelle condizioni di esercitare il diritto ad essere assunti a tempo indeterminato. È da marzo del 2021 - prosegue la nota - che le Organizzazioni Sindacali chiedono una effettiva stabilizzazione che non può passare per l'ennesima proroga dei rapporti di lavoro che vanno trasformati, nell'immediato, in contratto a tempo indeterminato. 

Senza il fondamentale contributo di questi lavoratori, parte integrante dell'organico, Atac non sarebbe nelle condizioni di rispettare il contratto di servizio e, quindi, non c'è alcuna motivazione che potrebbe giustificare una proroga di questa condizione. Chiediamo che la Sindaca uscente formalizzi la volontà politica della giunta e dia indicazione ad Atac di assumere i lavoratori coinvolti. È anche per questa ragione che lunedì alle 14.30 saremo in piazza del Campidoglio a manifestare con i lavoratori delle società partecipate, per fermare lo scempio che si sta compiendo ai danni di un patrimonio della cittadinanza e dei servizi pubblici essenziali", concludono i sindacati