ITA: CGIL-FILT CGIL, DOMANI IN PIAZZA CON I LAVORATORI



Roma, 09 settembre 2021 - "La situazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell'aeroporto di Fiumicino da grave rischia di divenire drammatica e noi non aspetteremo che questo avvenga senza attivarci per difendere i loro diritti. Dopo le manifestazioni di ieri e di oggi, torneremo di nuovo in piazza domani, a partire dalle ore 10, a Montecitorio, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori in lotta, per chiedere l'estensione della cassa integrazione almeno fino al 2025, il mantenimento del Ccnl senza deroghe, garanzie per tutti gli appalti dell'indotto". Così, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio e la Filt Cgil di Roma e del Lazio. "Anni di errori nella gestione della compagnia di bandiera, insieme alle inevitabili misure adottate dal Governo per contrastare la diffusione del virus Sars Cov 2, - continua la nota - hanno generato ripercussioni molto pesanti che hanno profondamente segnato il settore del trasporto aereo ma anche il trasporto locale, il commercio, le manutenzioni, i servizi, l'assistenza a terra e tutto l'indotto. Più di 40mila addetti sono ora in grandi difficoltà e per migliaia di loro, provenienti da Alitalia, la prospettiva è la perdita del posto di lavoro e del reddito: un disastro".

"In tutta Europa - aggiunge - le istituzioni hanno messo in campo misure straordinarie per la difesa dell'occupazione in questo settore e per il suo rilancio mentre, al contrario, la rottura del confronto sindacale e le dichiarazioni dei vertici di Ita imprimono un'accelerazione negativa che deve essere interrotta. Da quando negli anni 2000 è iniziata la crisi di Alitalia, il nostro territorio è ancora una volta penalizzato da scelte incomprensibili, prive di visione e di conoscenza della realtà del trasporto aereo. Paghiamo gli errori politici del passato e la distrazione totale della politica nazionale e anche oggi questo Governo dimostra di non essere capace di costruire alleanze, di perseguire obiettivi ambiziosi di rilancio, di farsi carico di soluzioni che non abbandonino le lavoratrici e i lavoratori a un triste destino, di fare sistema paese insomma. Si sta affossando un asset industriale e occupazionale importante per il territorio e per questo, come sindacati confederali e dei settori interessati, abbiamo già chiesto un confronto strutturato con l'amministrazione regionale e con le istituzioni locali per trovare le opportune misure a tutela del lavoro e dello sviluppo, per individuare le soluzioni per le migliaia di addetti interessati a partire da politiche attive e formazione".