I lavoratori portuali di Civitavecchia hanno risposto con una forte adesione allo sciopero indetto dalla CGIL, mobilitandosi per denunciare l’inaccettabile escalation di violenza a Gaza e in tutte le aree di conflitto. Protesta e solidarietà servono a sostenere il popolo palestinese, per chiedere la fine del genocidio e il pieno rispetto del diritto internazionale e della pace.
Non è più tollerabile che la comunità internazionale resti inerme di fronte a questa tragedia, le armi devono tacere, dando spazio immediato alle missioni umanitarie, il valore della vita deve tornare al centro di ogni azione.
È urgente creare le condizioni per la convivenza pacifica di uno Stato israeliano e uno Stato palestinese.
I lavoratori portuali lanciano un grido di dolore e indignazione davanti alle continue stragi: ogni giorno uomini, donne e, soprattutto, bambini innocenti perdono la vita. Ogni piccola vita spezzata rappresenta un dolore immenso che non può essere ignorato. La morte dei bambini è una ferita che colpisce tutta l’umanità: chiediamo un immediato cessate il fuoco e un intervento deciso della comunità internazionale per fermare questa barbarie.
La CGIL e i lavoratori portuali di Civitavecchia, con essa, continueranno a mobilitarsi, convinti che la pace, la giustizia e il rispetto della vita umana non possano più aspettare.
I delegati Filt Cgil del porto di Civitavecchia