SCARICO CARBONE, SOSPESA LA GARA D’APPALTO

Decine e decine di lavoratori, da quelli della Minosse a quelli della Cpc di Civitavecchia. Oltre duecento portuali questo pomeriggio hanno sfidato il caldo e si sono riuniti in sit-in a piazzale Guglielmotti per ribadire il “no” alla gara d’appalto decisa dall’Enel per lo scarico del carbone in porto, destinazione centrale di Torrevaldaliga Nord.

“Siamo pronti a bloccare la centrale ed il porto”, tuona il vicepresidente della Minosse Maurizio Iacomelli, preoccupato per le sorti della società, a rischio con il bando voluto dall’azienda elettrica.

Al fianco dei lavoratori, i sindacati, a partire da Filt Cgil e Usb, ma anche i rappresentanti di tanti partiti, di tutti gli schieramenti, dalla destra della Lega alla sinistra di Potere al Popolo, passando per Pd, Fratelli d’Italia e Rifondazione Comunista, arrivando anche a rappresentanti istituzionali, come il vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio.

Tanti gli interventi, a partire da quello del presidente della Cpc Enrico Luciani, che ha infiammato gli animi invitando la città alla lotta. “Civitavecchia non può chinare la testa e non può farlo nemmeno il sindaco, che deve far sentire la sua voce, che è quella della città, all’Enel”, afferma Iacomelli. Particolarmente applaudito anche l’intervento dell’ex presidente dell’Autorità Portuale Giovanni Moscherini, che si è scagliato contro Enel e Molo Vespucci, schierando con imprese e lavoratori.

Una protesta forte, una piazza piena di lavoratori, che hanno risposto all’appello di imprese e sindacati per far sentire la loro voce sotto le finestre di Palazzo del Pincio, dove era in corso la riunione del tavolo convocato dal Comune per discutere del bando della discordia. Presenti anche rappresentanti di Enel, oltre che di Autorità Portuale, dei sindacati, consiglieri comunali e rappresentanti del territorio in Regione ed al Parlamento. A fare gli onori di casa il sindaco Antonio Cozzolino con al fianco il delegato ai rapporti sindacali Francesco Fortunato. Sul tavolo una questione spinosa, che rischia di trasformare in torrida un’estate già calda. Imprese e lavoratori, anche oggi, sono stati chiarissimi: o Enel ritira la gara d’appalto o la protesta sarà ad oltranza.

Per il momento lavoratori e imprese non dovranno tornare in strada a manifestare. Al termine di una riunione durata oltre quattro ore, Enel ha accettato di sospendere la gara di appalto. Domani alle 16 si tornerà a discutere del bando, questa volta non più al Comune, ma alla Regione Lazio. Nel frattempo i sindacati hanno sospeso lo sciopero programmato per i prossimi giorni.