ROMA METROPOLITANE SCIOPERO DAL 14 AL 18 GENNAIO 2019 CON MANIFESTAZIONI DI PIAZZA

La Filt-Cgil, la Cisl e la Uil Trasporti, su mandato dell’assemblea dei lavoratori di Roma Metropolitane, hanno indetto una settimana di sciopero da lunedì 14 a venerdì 18 gennaio per le intere giornate, con presidi in luoghi rappresentativi, per denunciare:

  • il timore, ormai diventato quasi certezza, dell’imminente apertura di una procedura di licenziamento collettivo, come conseguenza dell’approvazione, in assemblea Capitolina, il 28 dicembre scorso, di due atti deliberativi (uno relativo al riconoscimento del debito fuori bilancio per i crediti pregressi riguardanti gli anni 2015, 2016 e 2017 ed uno riguardante l’approvazione del nuovo piano finanziario pluriennale di spesa per il finanziamento, che contiene il contratto tra RM ed RC), che causano uno squilibrio finanziario della società e soprattutto non coprono l’intero costo del personale. Di tali atti, peraltro, non è stata ancora data evidenza pubblica;
  • la mancata corresponsione dello stipendio e dei tributi e contributi spettanti (fin dal settembre 2018).
Per quanto riguarda la deliberazione sul debito fuori bilancio, denunciamo che Roma Capitale riconosce solo parzialmente le somme dovute a RM, così come da pronuncia del giudice in merito alla provvisoria esecutività del decreto ingiuntivo ufficializzato dall’ex Amministratore Unico Pasquale Cialdini; l’attuale Amministratore Unico affermava, nel corso di un incontro con le RSA, che avrebbe accettato di sottoscrivere la rinuncia alla somma che Roma Capitale non intendeva riconoscere e di fatto non ha riconosciuto, atto gravissimo se dovesse comportare pesanti ricadute sui lavoratori.

Per quanto riguarda la deliberazione sul nuovo contratto di servizio tra Roma Capitale e Roma Metropolitane, denunciamo che prevede un metodo di calcolo dei compensi tale da penalizzare fortemente l'azienda, con pesanti ricadute sui ricavi, che i lavoratori pagheranno in prima persona.

I lavoratori di Roma Metropolitane chiedono
  • L’APERTURA, FINORA NEGATA, DI UN TAVOLO DI CONFRONTO CON LE OO.SS. COME STRUMENTO DEMOCRATICO IRRINUNCIABILE PER LA TUTELA DEI DIRITTI DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI;
  • IL RISPETTO DA PARTE DI ROMA CAPITALE DELL’ACCORDO SOTTOSCRITTO DALLA SINDACA RAGGI CON LE SEGRETERIE CONFEDERALI SULLA TOTALE SALVAGUARDIA DEI LIVELLI OCCUPAZIONALI NELLE SOCIETÀ PARTECIPATE;
  • CHE L’AZIENDA, CHE SOLO POCHI MESI FA DICHIARAVA ZERO ESUBERI AI SENSI DEL TUSP (L. 175/2016), SI ASTENGA DAL METTERE IN CAMPO AZIONI CHE POSSANO IN QUALUNQUE MODO DANNEGGIARE I LAVORATORI;
  • CHE L’AMMINISTRAZIONE CAPITOLINA NON DISPERDA UN PATRIMONIO PUBBLICO DI COMPETENZE QUALIFICATE CHE RAPPRESENTANO UNA RISORSA A DISPOSIZIONE DELLA CITTA’ PER IL RILANCIO DELLO SVILUPPO DELLE RETI DI TRASPORTO.
Qualora dalla politica e dall’azienda non dovesse levarsi una voce chiara sulla tutela dei diritti dei lavoratori di Roma Metropolitane, saremo costretti a mettere in atto ulteriori azioni di protesta, nonché a porre in essere ogni possibile atto a loro difesa e tutela nelle sedi opportune, chiamando ognuno alle proprie responsabilità.