SOCIETÀ CONCESSIONARIE DI AUTOSTRADE E TRAFORI, SIGLATO L’ACCORDO DI RINNOVO DEL CCNL DI SETTORE

Roma, 16 dicembre 2019 - Nella tarda serata di oggi, a distanza di un anno dalla sua scadenza, è stato siglato l’accordo di rinnovo del CCNL dipendente dalle Società e Consorzi Concessionari di Autostrade e Trafori.

Anche in virtù della fase travagliata che sta attraversando l’intero settore, l’accordo rappresenta un importante avanzamento rispetto alle tutele normative ed alla tenuta economica complessiva.

Il contratto collettivo nazionale di lavoro avrà decorrenza dal 1 luglio 2019 e scadenza il prossimo 30 giugno 2022.

Innanzitutto, si ritiene opportuno dare il massimo risalto alla definizione di una clausola sociale e contrattuale atta a tutelare i dipendenti del settore, dal punto di vista sia della continuità occupazionale, sia del mantenimento delle condizioni economico-normative acquisite, compreso il mantenimento del vigente CCNL di settore, anche nel caso di assegnazione di nuove concessioni.

Inoltre, dal punto di vista normativo, si evidenziano i seguenti elementi qualificanti:

❖ la parificazione di tutti gli istituti di carattere economico riconosciuti al personale FTH e part time rispetto al full time;
❖ la possibilità per il personale part time attualmente impiegato con contratto verticale a 880 ore/anno, di elevare il minimo a 960 ore/anno;
❖ l’esigibilità di una dotazione organica di personale full time ciclico non inferiore al 70% dell’organico di ogni distinto settore operativo che utilizzano il FTH (Esazione, Impianti, OCRI, Viabilità);
❖ la contrattualizzazione del “Decreto Dignità” in merito di assunzioni a tempo determinato, abbassando il limite massimo di utilizzo a 24 mesi e rafforzando il sistema dei diritti di precedenza;
❖ l’introduzione, per i livelli C, B1 e B, nell’ambito della contrattazione di secondo livello, della possibilità di riconoscere, a determinate figure professionali, un valore parametrale aggiuntivo pari a 7 punti;
❖ la definizione di 5 giornate di permesso retribuito obbligatorio per paternità incrementabili in funzione di eventuali migliorie introdotte dalla legislazione;
❖ la definizione di una dichiarazione comune finalizzato a prevenire e contrastare le molestie, la violenza e le discriminazioni nei luoghi di lavoro;
❖ l’introduzione e la regolamentazione dello smart working (lavoro agile);
❖ l’esenzione, per determinate patologie, dalle fasce di reperibilità in caso di malattia;
❖ l’introduzione delle tutele per i dipendenti affetti da ludopatia.
❖ l’impegno a definire nella vigenza contrattuale le casistiche a cui associare le tipologie dei provvedimenti disciplinari.

Per quanto riguarda la parte economica le parti hanno convenuto quanto segue:
  • Incremento dei minimi tabellari a regime pari ad euro 135,00 al livello C riparametrato, con le seguenti tranche: €35 da gennaio 2020, €30 da agosto 2020, €35 da gennaio 2021, €35 da gennaio 2022 (Tab. 3);
  • Una tantum di €500 al livello C riparametrata, a gennaio 2020 (Tab. 1);
  • Introduzione di un Importo Differenziato della Retribuzione di €15 al livello C riparametrato, da dicembre 2021, erogato per 14 mensilità e privo di qualsiasi riflesso sugli altri istituti contrattuali (Tab. 2);
  • L’incremento del contributo alla previdenza complementare a carico delle Società di 0,5 % da giugno 2021 e di un’ulteriore 0,5 % da giugno 2022.
Le Segreterie Nazionali esprimono la loro soddisfazione per l’importante risultato conseguito, soprattutto grazie al sostegno e alla determinazione di tutte le lavoratrici e i lavoratori, che hanno creduto fermamente nella strategicità degli obiettivi da conseguire, sacrificando anche intere giornate di retribuzione, ai quali ora passa la parola, visto che si dovranno esprimere nelle assemblee che si terranno nelle prossime settimane.

Le Segreterie Nazionali