In Piemonte, Lombardia, Veneto il 24 giugno e nel Lazio il prossimo 30 giugno sono iniziate le prime mobilitazioni a livello regionale, a sostegno della vertenza nazionale dei lavoratori delle attività ferroviarie in appalto per chiedere lo sblocco dei pagamenti delle prestazioni previste dagli ammortizzatori sociali con causale Covid-19.
Come segreterie nazionali abbiamo chiesto a tutte le aziende ed ai committenti, compreso il Gruppo Fs, un intervento urgentissimo affinché i lavoratori delle attività ferroviarie in appalto possano avere il sostentamento economico dovuto.
Da diversi anni evidenziamo le criticità strutturali del settore degli Appalti Ferroviari e lo stato di crisi che stanno vivendo i lavoratori che operano nei servizi di pulizie a terra e a bordo treno, ristorazione (clean service), accompagnamento notte, logistica, pulizia stazioni e assistenza ai disabili.
Un settore contrassegnato dall’affidamento dei servizi avvenuto, in alcuni casi, con ribassi economici oltre il 40% e dalla frammentazione delle società affidatarie dei servizi con conseguenti difficoltà finanziarie e con ritardi nell’erogazioni delle retribuzioni.
Dai primi giorni di marzo, a causa dell’epidemia Covid-19, complessivamente o nel comparto appalti oltre 9000 lavoratori sono stati interessati dagli ammortizzatori sociali, e ad oggi, a distanza di tre mesi, i lavoratori non hanno ricevuto nessun sostegno al reddito da parte dell’Inps. La stragrande maggioranza delle società affidatarie dei servizi, lamentando carenza di liquidità , non hanno effettuato nessun anticipo economico alle lavoratrici e ai lavoratori interessati.
Come abbiamo scritto alla Commissione di Garanzia sugli scioperi in mancanza di un deciso intervento risolutorio come segreterie nazionali saremo tenuti a rappresentare e canalizzare tali criticità in ogni forma lecita e estesa di protesta prima che queste sfocino in forme diffuse e non più controllabili di astensioni spontanee.